oggi vorrei parlarvi della scuola e dei cambiamenti che si stanno verificando negli ultimi anni con l'avvento dell'era digitale.
Informandomi ho scoperto che esistono numerosi progetti che promuovono un apprendimento innovativo che si serve dei nuovi mezzi di comunicazione, con lo scopo di rendere l'acquisizione di conoscenze e l'insegnamento più interattivi e attrattivi per i ragazzi nati e cresciuti nell'era delle nuove tecnologie.
Nel 2013 è stato ideato il progetto Aula 3.0 con lo scopo di creare un ambiente scolastico flessibile che si avvicini il più possibile ad un laboratorio attivo di ricerca. Questo progetto è stato realizzato nell'Istituto Tecnico Superiore "Luca Pacioli" nella città di Crema e introduce un modello originale di aula caratterizzato dall'assenza dei banchi, della cattedra e della classica lavagna con i gessetti ma che trova spazio per grandi, colorati e scomponibili tavoli circolari adatti a lavorare in gruppo. Inoltre sono presenti quattro lavagne interattive di grandi dimensioni, videoproiettori per ogni unità di lavoro connessi ad un computer a sua volta collegato alla rete WiFi e al Cloud della scuola e stampanti wireless multifunzione. Gli alunni lavorano per lo più in gruppo e svolgono numerose ricerche tramite i mezzi che hanno a disposizione, non esistono interrogazioni e non è necessario imparare a memoria, l'importante è formulare ipotesi, svolgere esperimenti, osservare e manipolare modelli per costruire autonomamente la conoscenza nell'ambito di un determinato dominio.
Un altro progetto, che mostra un superamento dell'aula tradizionale, è "Scuole Senza Zaino", un movimento partito dal basso ma che coinvolge oltre 75 scuole, più di 6700 alunni e circa 650 insegnanti della scuola dell'infanzia, della scuola primaria e secondaria di primo grado. Come per il progetto Aula 3.0 anche qui nelle aule non ci sono i classici banchi né la cattedra ma aree di lavoro suddivise per dominio: uno spazio per studiare la matematica, uno per le lingue, uno per le arti, uno per le scienze ed infine uno per i momenti di relax e socializzazione.
Ho scoperto inoltre che esiste un nuovo metodo di insegnamento chiamato "flipped classrom" cioè
classe capovolta, un esperimento di apprendimento che consiste nell'invertire il tradizionale schema di insegnamento. L'insegnante fornisce alla propria classe il materiale didattico da studiare e da approfondire fornendo video, testi, articoli, presentazioni, libri e siti web su un determinato argomento. Gli studenti, tramite i mezzi messi a disposizione dall'insegnante, fuori da scuola, da soli o in gruppo, cercano di apprendere l'argomento proposto dal docente. La classe è intesa, invece, come il luogo di dibattito e confronto e vede l'insegnante nei panni di moderatore e motivatore.
I videoclip sembrano essere il mezzo privilegiato per l'acquisizione di conoscenze poiché caratterizzati da immediatezza e dinamicità, due aspetti particolarmente attrattivi per i giovani di oggi.
I giovani di oggi crescono in un ambiente a stretto contatto con le molteplici sollecitazioni derivanti da un ricco e diversificato universo multimediale, sperimentano esperienze che vanno ben al di là di quelle che sono state considerate, fino a qualche tempo fa, normali esperienze di vita. Oggi i media non sono solo un'occasione di intrattenimento ma costituiscono una straordinaria fonte di apprendimento e sollecitano aspetti cognitivi, emotivi, normativi e valoriali.
Nel 2013 è stato ideato il progetto Aula 3.0 con lo scopo di creare un ambiente scolastico flessibile che si avvicini il più possibile ad un laboratorio attivo di ricerca. Questo progetto è stato realizzato nell'Istituto Tecnico Superiore "Luca Pacioli" nella città di Crema e introduce un modello originale di aula caratterizzato dall'assenza dei banchi, della cattedra e della classica lavagna con i gessetti ma che trova spazio per grandi, colorati e scomponibili tavoli circolari adatti a lavorare in gruppo. Inoltre sono presenti quattro lavagne interattive di grandi dimensioni, videoproiettori per ogni unità di lavoro connessi ad un computer a sua volta collegato alla rete WiFi e al Cloud della scuola e stampanti wireless multifunzione. Gli alunni lavorano per lo più in gruppo e svolgono numerose ricerche tramite i mezzi che hanno a disposizione, non esistono interrogazioni e non è necessario imparare a memoria, l'importante è formulare ipotesi, svolgere esperimenti, osservare e manipolare modelli per costruire autonomamente la conoscenza nell'ambito di un determinato dominio.
Un altro progetto, che mostra un superamento dell'aula tradizionale, è "Scuole Senza Zaino", un movimento partito dal basso ma che coinvolge oltre 75 scuole, più di 6700 alunni e circa 650 insegnanti della scuola dell'infanzia, della scuola primaria e secondaria di primo grado. Come per il progetto Aula 3.0 anche qui nelle aule non ci sono i classici banchi né la cattedra ma aree di lavoro suddivise per dominio: uno spazio per studiare la matematica, uno per le lingue, uno per le arti, uno per le scienze ed infine uno per i momenti di relax e socializzazione.
Ho scoperto inoltre che esiste un nuovo metodo di insegnamento chiamato "flipped classrom" cioè
classe capovolta, un esperimento di apprendimento che consiste nell'invertire il tradizionale schema di insegnamento. L'insegnante fornisce alla propria classe il materiale didattico da studiare e da approfondire fornendo video, testi, articoli, presentazioni, libri e siti web su un determinato argomento. Gli studenti, tramite i mezzi messi a disposizione dall'insegnante, fuori da scuola, da soli o in gruppo, cercano di apprendere l'argomento proposto dal docente. La classe è intesa, invece, come il luogo di dibattito e confronto e vede l'insegnante nei panni di moderatore e motivatore.
I videoclip sembrano essere il mezzo privilegiato per l'acquisizione di conoscenze poiché caratterizzati da immediatezza e dinamicità, due aspetti particolarmente attrattivi per i giovani di oggi.
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